venerdì 18 gennaio 2013

"La scultura da viaggio" di Munari

Tra gli anni 50 e 60 un imprenditore innovativo quale Bruno Danese, collabora intensamente con Munari dando vita ad una notevole quantità di oggetti che stanno a metà strada tra la produzione industriale e l'opera d'arte. 
Un esempio della ricerca di Munari sull'arte moltiplicata è " la scultura da viaggio". Si nega l'unicità dell'opera d'arte, ripetendo serialmente il 'gesto creativo'.
" La scultura da viaggio" prodotta in cartone in 1000 esemplari e venduta a 1000 lire italiane, nell'intenzione era un'opera trasportabile e fruibile anche in quegli spazi anonimi che talvolta dobbiamo frequentare, per " avere con sè, o per portare in una camera anonima d'albergo, un elemento della propria cultura" come diceva lui stesso.
Ne esistono varie serie: una di 10 pezzi realizzata in legno di pero, altre in metallo , altre in plastica; una serie di 100 pezzi in cartone colorato verde e rosso Munari le aveva spedite per via aerea agli amici, ed altre. Le prime sculture pieghevoli poi sculture da viaggio erano nate dalla voglia dell'artista di creare dei biglietti augurali per Natale, semplicemente!







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